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Writer's pictureFabrizio Pressi

Voli di cicogne e muscoli leggeri

Fidati di noi, facciamo così: ti portiamo a fare un giro con l'immaginazione.


È l'alba e siamo a Pechino, esattamente a nord della "città imperiale".


Il lago Beihai è calmo stamane e solo gli uccelli acquatici smuovono la sua superficie.


Attraversiamo il lago insieme, camminando sul ponte, in direzione della Dagoba Bianca.


È una stupa, un monumento buddista, alta 40 metri e sorge al centro dell'isola Qiónghuá, è fatta di pietra ed è finemente decorata con incisioni che rappresentano il Sole, la Luna e le fiamme. Siamo diretti lì stamane.


La sponda del lago, dal lato dell'isola, è ricoperta di salici piangenti e ci soffermiamo a pensare che tutta quella rugiada, in fondo, potrebbe essere il loro pianto, il pianto di gioia per il ritorno del sole mattutino.


Ad un certo punto siamo come bloccati, nel nostro avanzare, da una folla di persone.


In realtà loro non intralciano il nostro cammino, sono lì nel parco, e fan le loro cose ma la loro visione è per noi così inusuale e la loro apparizione così fulminea che ne rimaniamo folgorati.


Uomini e donne, vestiti di bianco.


Danzano, almeno, ai nostri occhi pare così.


Si muovono, si contorcono, si mettono in equilibrio su di una sola gamba, come fossero gru uscite dall'acqua. Si flettono come giunchi e a noi pare impossibile che possano raggiungere la punta dei piedi. Aspetta: davvero? Ma quanti anni hanno?


Ad uno sguardo attento ci sono rappresentanti di tutte le età ma non pare che la nonnina alla tua destra, che potrebbe aver 80 anni sia meno sinuosa del ragazzino alla sua sinistra che di anni al massimo ne ha 15.


Ti sovviene che tu forse arrivi alle ginocchia, con le mani. Che la tua schiena inizia a dolere appena abbassi il collo.


Se provi a stare in equilibrio su un piede solo, magari con le mani congiunte che guardano verso l'alto potresti cadere subito. Ci riesci a congiungere le mani sopra la testa o le spalle urlano vendetta?


È forse la genetica ad aiutare quelle persone?


No! Ok, quello che stiamo ammirando è un gruppo di persone intente a fare Tai Chi ma potremmo essere in India e veder qualcuno fare yoga, oppure in qualsiasi altro posto in occidente e veder gente che fa stretching.


O forse no!


Lo stretching è l’insieme di tecniche di allungamento muscolare utilizzate in fase preparatoria o finale di una qualsiasi disciplina sportiva.


Molti associano lo stretching a una pratica prettamente legata allo sport mentre in realtà può essere praticato a tutte le età, anche se non si fanno altri sport, semplicemente per ritrovare armonia, distendere le tensioni muscolari e godere di tutti i suoi benefici.


L'obiettivo dello stretching è quello di migliorare la mobilità articolare nella sua massima ampiezza senza dolore e i suoi benefici sono molti.


Uno tra questi è il rilassamento delle tensioni muscolari, utile soprattutto per chi somatizza molto a livello muscolare o effettua un lavoro sedentario, magari davanti al pc dove la nostra postura è costretta a rimanere sempre la stessa per diverse ore.

Inoltre è utile a migliorare la postura e alla circolazione sanguigna.


E se lo stretching fosse fine a se stesso?


Alcune parole bisogna però spenderle per sapere come approcciarsi a ciò senza farsi del male.


Ecco alcune semplici regole:


  1. Prima di tutto lo Stretching richiede calma e i movimenti devono essere lenti. Sono esercizi molto semplici e come tali richiedono però concentrazione (stiamo sempre lavorando sul nostro corpo). Focalizzati sulla zona su cui stai lavorando e concentrati sul muscolo che si allunga.

  2. La tua respirazione deve essere lenta e controllata. Inspira ed espira profondamente. Se una posizione ti impedisce di respirare, significa che la stai facendo in modo errato.

  3. Lo stretching non deve mai essere doloroso. Quindi quando allunghi un muscolo non devi mai avvertire dolore.

  4. Puoi eseguire lo stretching in qualsiasi ora del giorno ed ogni volta che ne senti il bisogno.


Spesso ci capita di chiedere a sportivi e non se fanno stretching e il 99% ci dice che non si ricorda o che non gli piace e lo annoia. Alcuni, pochi, ammettono di farlo: 5 minuti.


La nostra risposta è sempre una domanda, un po' retorica, un po' sarcastica: 5 minuti a distretto muscolare?


Noi di Studio Naga abbiamo un protocollo di stretching passivo che può fare al caso tuo. Viene chiamato passivo perché non sarai tu a fare direttamente la pratica ma noi ti faremo fare tutte le manovre di stretching che fan per te mentre tu passerai un'ora piacevolmente sdraiato sul lettino.


Diversamente se preferisci puoi sempre fare un trattamento thailandese il quale ha lo stesso beneficio di un’ora di stretching.


Oppure volare a Pechino e visitare la "Città imperiale" e soggiornare là qualche mese ed unirti a quel gruppo e con la pratica quotidiana e l'impegno corretto, crescere ogni giorno e rimanere flessibili. E sentirsi leggeri come la rugiada o come la brezza che si sta alzando, ora che il sole è più alto.


Fabrizio ed Alessia










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