Il giorno di San Valentino si avvicina e noi vorremmo parlartene.
.Magari in un modo in cui non hai mai sentito parlare di ciò.
Come nostro stile, vorremmo approfondire storicamente, così ne usciamo un po' più consapevoli e felici.
Dobbiamo tornare indietro di circa 2000 anni per raggiungere le prime fonti storiche legate a questa festività.
E' il tempo dell'Antica Roma e le prime celebrazioni legate a questo periodo dell'anno vengono chiamate Lupercali, sono feste legate al ciclo di morte e rinascita della natura.
Si danzava, si ballava e gli schiavi, per qualche giorno prendevano il posto dei padroni, l'idea era quella di innescare il caos primordiale e rimettere tutto in gioco.
Parte di queste stesse festività del periodo, ancora oggi, sono sopravvissute grazie al Carnevale.
In tutto questo tripudio di gioia, che vuole abbandonare l'inverno e spingere verso la primavera, vi erano una serie di rituali legati alla fertilità.
Oddio, non proprio come ci piacerebbe parlarne oggi. Insomma: le donne romane, in mezzo alla strada, si sottoponevano a vergate effettuate con fascine di rami da uomini nudi.
Questa pratica era considerata un ritorno alla sessualità primordiale e buono auspicio di fertilità.
Ma non tutti vedevano di buon grado queste pratiche e nel tardo impero Papa Gelasio I abolisce definitivamente i Lupercali e sostituisce gli stessi con una versione più romantica della festa, dedicata a San Valentino. La leggenda narra di una fanciulla e del dono di una dote cospicua che lo stesso Santo diete alla fanciulla, per potersi sposare e quietare le sue pene d'amore.
La storia travagliata di questa festa si perde nei secoli ma alcune piccole cose certe ci sono: il 14 febbraio 1400 viene istituito a Parigi "L'Alto tribunale dell'amore" con lo scopo di dirimere le controversie legate ai contratti d'amore (il matrimonio...pene che si perdono nel tempo)
La prima "Valentina" letteraria appare in uno scritto di Carlo D'Orleans che scrivendo alla futura moglie sostiene Je suis desja d'amour tanné, ma tres doulce Valentinée… (Sono già malato d'amore, mia dolcissima Valentina).
Ed Ofelia, in una scena dell'Amleto di Shakespeare, canta: "Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina".
E tu? Come vorresti festeggiare questa ricorrenza millenaria?
Hai già pensato a cosa regalare alla tua dolce metà?
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Mi raccomando non perderteli e non perdere l'occasione di celebrar l'amore nel modo giusto
Alessia e Fabrizio
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