Vi raccontiamo una storia commovente, forse ne avete sentito parlare, forse no, forse è il motivo scatenante del perché scriviamo questo articolo, forse invece è solo una storia commovente che ci aiuta a capire come mai una moda che non sembra tanto passeggera, ci porta a parlare di un approfondimento sportivo.
E’ il 16 aprile del 2020, la nostra nazione ha appena scoperto, come molti in tutta europa ed in tutto il mondo, l’esistenza e la pericolosità di un virus che difficilmente le nostre generazioni potranno scordare.
Dal 9 marzo, un mese prima, siamo ormai chiusi tutti in casa, con il pericolo e la paura che le cose non cambieranno più. Molti di noi, lavorando a contatto con il pubblico, siamo costretti a chiudere i battenti e a rintanarci senza far nulla in casa.
I bollettini giornalieri sembrano quelli di una guerra, con tutti i morti che ne conseguono. Non si esce di casa se non per comprare il pane o poco altro.
In questo frangente di terrore, chiudono le palestre, i centri sportivi, i cinema ed i teatri e ben altro che forse non riaprirà più.
Ma la voglia di fare, di continuare a sognare e di crescere non può certo essere repressa e se non funziona con gli adulti, figurarsi con i ragazzi.
Capita così che il 16 aprile, sul terrazzo di una casa a Finale Ligure, Carola Pessina, di anni 11, piena di entusiasmo e strabordante di vita, si mette ad allenarsi con una piccola racchetta. Capita che sul terrazzo di fronte abita una sua compagna di corso, Vittoria Olivieri, che di anni ne ha solo due in più.
E Vittoria e Carola si mettono a giocare lanciandosi da un terrazzo all’altro la palla. In tutt'altra occasione, sarebbe un comportamento etichettabile come goliardico e sentiremo alcune persone di una certa età lamentarsi ed altri giustificarne il comportamento, vista l’età.
Invece il 16 aprile 2020 vengono riprese da un familiare e quel video finisce in rete e diventa virale. Le televisioni mondiali lo riprendono e trasmettono, dalla CNN ad Al-Jazeera e la commissione europea, per voce della presidente Ursula Von der Leyen, le elogia come “simbolo di resilienza”.
Ed ecco che il mondo scopre il Padel e la moda, almeno qua in Italia prende piede e sembra inarrestabile.
Sono ormai tantissime le persone che conosciamo o che incrociamo i quali giocano o hanno amici che giocano a Padel.
Un gioco che unisce e modifica le regole del tennis e dello squash, su un campo più piccolo, delimitato da muri che fan parte del campo da gioco.
Ma come spesso accade, ogni gesto atletico porta con se delle conseguenze e “gesti atletici specifici” possono comportare degli scompensi per affaticamento. Così noi ultimamente ci troviamo clienti con dolori vari ed alla fatidica domanda: fai sport? Rispondono: sì, gioco a Padel.
Vorremmo quindi parlare non tanto del gioco, di cui certo non siamo ferrati, ma di cosa aspettarsi dallo stesso, nel caso non si prendano le dovute precauzioni e come prevenire l’insorgenza di alcune sintomatologie specifiche, nonché di come eventualmente affrontare le stesse.
Il padel coinvolge movimenti rapidi, scatti laterali, colpi potenti e ripetitivi che richiedono un coinvolgimento intenso di vari gruppi muscolari. Tra i muscoli maggiormente coinvolti in questa disciplina, troviamo i muscoli della spalla, come il deltoide, il sovraspinato e il sottospinato, nonché i muscoli del braccio, tra cui il bicipite brachiale e il tricipite brachiale.
Anche i muscoli del gomito, come il brachioradiale, possono essere sottoposti a notevole stress durante la pratica del Padel.
Uno dei problemi muscolari più comuni riscontrati tra i praticanti di padel riguarda le spalle. Le azioni ripetitive e il movimento continuo dell'articolazione della spalla durante il colpo possono causare sovraccarico e stress eccessivo sui muscoli e sui tendini circostanti. Questo può portare a dolori alla cuffia dei rotatori, con infiammazione e limitazione del movimento.
Per prevenire tali problematiche, è essenziale eseguire un riscaldamento adeguato prima della partita e seguire un programma di allenamento specifico per rinforzare i muscoli della spalla e migliorare la flessibilità.
Inoltre il movimento costante e vigoroso del braccio durante il gioco può causare sforzi eccessivi sui muscoli del gomito. Questo può portare a condizioni come l'epicondilite laterale (comunemente conosciuta come "gomito del tennista") o l'epicondilite mediale (noto come "gomito del golfista"). Entrambe queste condizioni causano dolore, infiammazione e talvolta debolezza nella presa.
Per mitigare i problemi muscolari al gomito, è fondamentale eseguire esercizi di rafforzamento specifici per i muscoli dell'avambraccio e adottare corrette tecniche di colpo per ridurre l'impatto sul gomito durante il gioco, perché i rischi son dietro l’angolo.
Scarsa destrezza, rigidità muscolare, range di movimento limitato e mancanza di controllo motorio, sono tutti aspetti da tener sotto controllo e da cercare di migliorare nel tempo, se non vogliamo farci male.
Come ogni pratica sportiva, anche non agonistica, dedicate del tempo per un buon riscaldamento. Bastano dieci minuti, prima del gioco vero e proprio.
Rotazioni delle braccia in un senso e in un altro, jumping jack, rotazione dei polsi, flessione e rotazione del busto, rotazione dei polsi e qualche addominale. Un ritmo intenso ma non troppo, giusto da riorganizzare il proprio corpo e prepararlo alla fase di attività e non dimenticate lo stretching alla fine dell’allenamento.
Fin troppe volte sentiamo dire “non ho avuto tempo”: ricordate, è parte integrante del vostro allenamento, defaticare i muscoli ed allungandoli li mette nelle condizioni di crescere e svilupparsi al meglio.
Così vi rimane solo la fatica e non rischiate l’infortunio, e potrete venire in studio da noi non acciaccati ma forti di una preparazione adeguata, per alleggerire la vostra tensione e certi di trovare noi professionisti ad aiutarvi.
Fabrizio ed Alessia
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